Cedolare secca sugli immobili commerciali
La cedolare secca sulle locazioni commerciali, introdotta dalla Legge di bilancio 2019, può trovare applicazione anche se il conduttore agisce nell’esercizio di attività di impresa.
È il recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate con la recente risoluzione n. 50 del 17/5/2019.
Mentre fino al 31/12/2018 l’accesso alla cedolare secca era riservato ad immobili abitativi, in seguito alla novità introdotta dalla Legge di bilancio 2019, tale agevolazione può applicarsi anche ai contratti di locazione stipulati nel 2019 aventi ad oggetto immobili classificati nella categoria catastale C/1, vale a dire “negozi o botteghe”, di superficie non superiore a 600 mq, senza conteggiare le pertinenze.
L’aliquota della cedolare secca sulle locazioni commerciali, come anche su quelle abitative “ordinarie”, è del 21%.
Si rammenta che sono escluse dal regime dell’imposta sostitutiva le locazioni di unità immobiliari ad uso abitativo effettuate nell’esercizio di una attività d’impresa, o di arti e professioni.
L’Agenzia delle Entrate ha interpretato (circolare n. 26/2011) tale disposizione nel senso che l’accesso alla cedolare secca è impedito non solo alle locazioni in cui il locatore sia un soggetto che agisce nell’esercizio dell’impresa, ma anche alle locazioni in cui il conduttore è un soggetto che agisce nell’esercizio di attività di impresa o di lavoro autonomo, indipendentemente dal successivo utilizzo dell’immobile per finalità abitative, per esempio, di collaboratori e dipendenti.
Va segnalato che la giurisprudenza di merito si è già espressa in senso opposto rilevando come il tenore letterale della norma non preveda tale esclusione basata sulle caratteristiche soggettive del conduttore.
Pertanto quando la Legge di bilancio 2019 ha introdotto la cedolare secca sulle locazioni commerciali è sorto l’interrogativo sulla possibilità di applicarla in presenza di conduttori che agissero nell’esercizio di attività di impresa o di lavoro autonomo, sebbene la stessa natura delle locazioni commerciali di “negozi e botteghe” implichi la natura imprenditoriale o professionale del conduttore.
L’Agenzia delle Entrate, nel suo documento di prassi, fuga ogni dubbio evidenziando che, per le locazioni di immobili commerciali per le quali la Legge di bilancio 2019 ha previsto l’accesso alla cedolare, non opera alcuna limitazione concernente la natura dei conduttori, “tenuto conto che tali contratti hanno ad oggetto proprio immobili da destinare ad attività commerciale”.
Possono pertanto accedere al regime della cedolare secca anche le locazioni di immobili di categoria catastale C/1 stipulati, dal 1/1/2019 con conduttori sia persone fisiche che soggetti societari che svolgono attività commerciale.
L’Agenzia delle Entrate precisa che restano ferme le limitazioni attinenti alla figura del locatore che deve necessariamente essere una persona fisica che non agisce nell’esercizio dell’attività d’impresa o di arti e professioni.